Ogni donna ha il diritto di essere aiutata e informata sul fatto che si può partorire in sicurezza in completo anonimato. La scelta della donna di non essere identificata e di non riconoscere il figlio è rigorosamente protetta dalla legge.
La legge italiana consente che qualsiasi donna si rechi in una struttura pubblica in prossimità del parto venga assistita e curata senza alcun obbligo di fornire le proprie generalità o altre informazioni sulla propria identità.
La donna che decide di avvalersi di questa legge può, in totale sicurezza e gratuitamente, essere dimessa lasciando il bambino in ospedale.
Secondo il DPR 396/2000 articolo 30, comma 2
“La dichiarazione di nascita è resa da uno dei genitori, da un procuratore speciale, ovvero dal medico o dalla ostetrica o da altra persona che ha assistito al parto, rispettando l’eventuale volontà della madre di non essere nominata”.
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Presso il Policlinico Casilino l’iter da seguire per partorire in anonimato è molto semplice: in Pronto Soccorso la donna dichiarerà la propria intenzione di “non volere essere nominata” e sarà assistita nel parto (sia esso spontaneo che, se necessario, cesareo), nel decorso post parto, nella degenza (fino a 48 ore dal parto) e, se lo vorrà, nel mese successivo al parto (visita di controllo in puerperio).
La documentazione clinica nella sua interezza (analisi, esami, foglio operatorio e/o altro) riporterà al posto del nome e cognome della donna la dicitura “donna che non vuole essere nominata”: in questo modo sarà impossibile risalire al suo nome e alla sua scelta.
Il neonato verrà registrato all’anagrafe senza essere collegato alla madre; l’ostetrica che ha assistito la donna nel parto è la persona deputata alla dichiarazione di nascita.